Ieri, Pfizer ha annunciato di aver accettato di ridurre il prezzo della sua gamma di farmaci da prescrizione nell'ambito del programma Medicaid in cambio di una riduzione dei dazi. Questo accordo è visto come il modello per una serie di altri che potrebbero alleviare la pressione che grava sul settore da mesi. "Sebbene i prezzi della nazione più favorita e i dazi sui prodotti farmaceutici siano da tempo fonte di preoccupazione per il settore, l'annuncio di oggi è accolto positivamente", ha affermato Evan Seigerman, analista di BMO.
Ieri le azioni Pfizer (+6,8%), Merck Co (+6,8%) ed Eli Lilly (+5%) hanno tutte beneficiato a Wall Street.
Gli investitori considerano questo sistema di dare e avere il male minore. Dimostra inoltre la capacità di Donald Trump di manipolare una lobby nota per la sua potente influenza. Il presidente degli Stati Uniti otterrà prezzi più vantaggiosi per i farmaci da prescrizione, notoriamente più costosi negli Stati Uniti che altrove.
Progressi in vista sulle autorizzazioni all'immissione in commercio e altri accordi
Nel frattempo, si prevede che la FDA concederà presto revisioni prioritarie ultrarapide (da 1 a 2 mesi invece di 10) alle terapie sperimentali che rispondono a un'esigenza cronica di salute pubblica. Sono previsti cinque voucher, un'iniziativa apprezzata dalle aziende biotecnologiche e dagli sviluppatori meno affermati delle Big Pharma.
A luglio, Donald Trump ha inviato lettere a 17 importanti aziende farmaceutiche, chiedendo loro di ridurre i prezzi per allinearli a quelli praticati all'estero, una politica definita dal presidente "prezzo della nazione più favorita". I laboratori sono stati tenuti a rispondere con impegni vincolanti entro il 29 settembre.
Questa mattina in Europa, il settore sanitario sta spingendo al rialzo gli indici, guadagnando il 2,9%. UCB (+4%), ArgenX (+4%), Sanofi (+4,4%), Roche (+5%), Merck KGaA (+5%), con anche subappaltatori del settore come Sartorius Stedim Biotech (+7%) e Siegfried (+3%) che ne hanno beneficiato.
A causa di un effetto settore, gli indici ricchi di azioni del settore sanitario, come lo svizzero SMI (+1,1%) e il belga Bel 20 (+1,1%), stanno sovraperformando significativamente il CAC 40 (-0,1%) e il DAX (-0,4%).
Fonte: marketscreener
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