Il petrolio resiste grazie alle scorte, al centro dell'attenzione i rischi delle sanzioni alla Russia
Il petrolio si è stabilizzato mentre gli operatori valutavano un rapporto che mostrava l'aumento delle scorte statunitensi e le preoccupazioni sulle conseguenze delle sanzioni alla Russia.
Il petrolio si è stabilizzato mentre gli operatori valutavano un rapporto che mostrava l'aumento delle scorte statunitensi e le preoccupazioni sulle conseguenze delle sanzioni alla Russia.
Il West Texas Intermediate è sceso sotto i 61 dollari al barile, dopo aver guadagnato oltre l'1% martedì, quando il Brent ha chiuso a circa 65 dollari. L'American Petroleum Institute, finanziato dall'industria petrolifera, ha riportato un aumento di 4,4 milioni di barili nelle scorte di greggio statunitensi, nonché un aumento dei prodotti. Se confermato dai dati ufficiali, questo porterebbe le scorte di petrolio al livello più alto degli ultimi cinque mesi.
Le sanzioni statunitensi contro i produttori russi Rosneft PJSC e Lukoil PJSC entreranno in vigore entro pochi giorni, nell'ambito degli sforzi per aumentare la pressione su Mosca affinché ponga fine alla guerra in Ucraina. In attesa di ciò, alcuni importanti acquirenti asiatici hanno sospeso almeno alcuni acquisti e i mercati del diesel si sono rafforzati in Europa.
Il petrolio ha perso terreno quest'anno, con una serie di tre cali mensili nel periodo fino a ottobre, a causa del timore che l'offerta mondiale superi la domanda. L'Agenzia Internazionale per l'Energia prevede un eccesso record di offerta per il prossimo anno, trainato dalla maggiore produzione dell'OPEC+ e dei paesi esterni al cartello.
A dimostrazione dell'aumento delle scorte, la quantità di greggio trasportata sulle petroliere ha raggiunto un altro massimo, con l'imminente scadenza delle sanzioni statunitensi che ha rafforzato l'attenzione dei trader sui volumi. Secondo Vortexa Ltd., la scorsa settimana quasi 1,4 miliardi di barili sono stati trasportati a destinazione o depositati in depositi galleggianti.


